Myself interview

  • E.Cortazar: Silencio
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picasso

Vi  rendo partecipi  della mia intima soddisfazione nell‘aver reso pubblico  questo sito personale, venuto alla luce dopo  un  percorso  travagliato,  nel quale  i contenuti  di cui lo volevo arricchire, prima di essere collocati al loro giusto posto come le tessere di un puzzle, sono stati  analizzati e messi in discussione più e più volte;  volevo, infatti, che oltre ai "family memories",  da esso  si potesse cogliere  un qualcosa  di me e dei miei sentimenti, senza cadere nel banale o nell’autocelebrazione.

Mi auguro di essere riuscito nell’intento, confidando anche nella vostra benevola comprensione.

A coloro che mi conoscono appena, propongo la lettura del resoconto di una seduta di auto-analisi cui mi sono sottoposto, sì che potranno farsi un'idea più approfondita di me.

Domanda : chi sei?
Risposta : un nonno felice, nonostante le avversità di questi ultimi tempi!

D : quanti anni hai?
R : molti, perché ho già superato la durata media di vita.

D : come sei, che carattere hai?
R : positivo e perfezionista, con innato senso della responsabilità e del dovere, forse conseguenza dell'educazione spartana cui mio padre, militare di carriera, aveva sottoposto noi figli; sono sempre stato un inguaribile romantico e sognatore e non mi vergogno nel dire che,  a seconda delle circostanze,  posso facilmente commuovermi  o piangere, senza pensarci due volte.

D :  com’è stata la tua infanzia?
R :  non troppo spensierata, perchè essendo primogenito, i miei genitori mi avevano responsabilizzato fin da piccolo, per cui ero sempre consapevole dei momenti difficili  che stavamo vivendo, sia durante la guerra (con mio padre in Germania in un campo di concentramento), che nel periodo post-bellico, di cui ricordo la povertà generale e la grande solidarietà di ciascuno verso l’altro.

D : e la tua gioventù?
R :  in bolletta, quasi tutta passata  fuori casa, ospite del Collegio dei Padri Scolopi di Chiavari:  studiavo con impegno, suonavo la chitarra, leggevo moltissimi libri (autore preferito: Hemingway) e poesie (preferite quelle di Garcia Lorca), mi vestivo di nero, amavo le canzoni di Juliette Greco, Yves Montand, Platters.

D : e poi?
R : nel 1962, dopo una corte serratissima mi sono sposato con Rita, primo ed unico amore della mia vita in tutti i sensi; dopo oltre 50 anni di matrimonio, provo per lei gli stessi sentimenti di quando l'ho conosciuta.

D : del ’68 cosa ricordi?
R : molto poco, perchè il lavoro mi assorbiva interamente: solo la nascita di mia figlia e le canzoni di Joan Baez, Bob Dylan, Peter Seeger.

D : il tuo credo?
R : Dio, immortalità dell’anima, famiglia !…. La patria?...lasciamo perdere…probabilmente ti scandalizzerai se ti dico che non morirei mai per l'Italia! Chissà perché, ma sogno sempre l’Irlanda!

D : anche tu parli d’Irlanda? Sei stato influenzato, per caso, dalla canzone della Mannoia?
R : scusa tanto, ma pensavo all’Irlanda già molto tempo prima che la Mannoia nascesse; comunque,  il testo della canzone compendia perfettamente il mio pensiero, per cui te lo ripropongo:

Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luce
Il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce
Il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù
Ti annega di verde e ti copre di blu
Ti copre di verde e ti annega di blu
Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana
Il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna
Il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo
Si ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero
Si ubriaca di stelle e il mattino è leggero
Dal Donegal alle isole Aran
E da Dublino fino al Connemara
Dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
Il cielo d'Irlanda si muove con te
Il cielo d'Irlanda è dentro di te
Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia
Il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia
Il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero
Ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero
Ma dopo un momento li fa brillare più del vero
Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore
Il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole
Il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica
Si apre e si chiude con il ritmo della musica
Si apre e si chiude con il ritmo della musica
Dal Donegal alle isole Aran
E da Dublino fino al Connemara
Dovunque tu stia ballando con zingari o re
Il cielo d'Irlanda si muove con te
Il cielo d'Irlanda è dentro di te
Dovunque tu stia bevendo con zingari o re
Il cielo d'Irlanda è dentro di te
Il cielo d'Irlanda è dentro di te.


D : il dolore più grande che hai avuto?
R : perdita dei genitori a parte (cui tutti noi, per ragioni anagrafiche,siamo più o meno preparati), la grave infermità cerebrale che, senza alcun preavviso, due anni fa, ha colpito mia moglie, privandola di ogni ricordo (family memories) e dello stato cognitivo. Di ciò non riesco ancora a farmene una ragione; se penso che era sopravvissuta a due tumori che avevano  provocato devastanti mutilazioni  nel suo corpo (in questo anticipando Angelina Jolie), sono convinto che il destino si è accanito con una crudeltà inaudita  nei suoi confronti.

D : i tuoi amori?
R : oltre a Rita, di cui ho parlato poc'anzi, Silvia, dal 1968 figlia, fragile, umorale, ma sempre profondamente amata, specialmente dopo il dono della sua maternità e Giacomo Filippo, nipote dal 1997: non ci sono parole per esprimere quello che provo per lui! Rappresenta l’Amore perfetto, puro, appagante, totalizzante, che travalica ogni senso e ogni umano sentimento. Gli sono stato sempre  vicino, fin dal primo giorno di nascita;  di lui conosco ogni centimetro del suo corpo, l’odore della sua pelle….l’ho cullato, gli ho cantato la ninna nanna, gli ho raccontato le fiabe, la sua prima parola è stata: nonno, l’ho sempre accompagnato ai giardini, a scuola, in piscina… Gli sono stato sempre vicino con il corpo e con lo spirito giorno e notte.  Ora che è grande ed ha gli interessi propri della sua età,  aspetto il suo rientro a qualunque ora, anelo al suo sguardo, alle sue tenerezze…

D : basta con queste frasi sdolcinate…! non ti sembra di avere esagerato? Dopotutto è un nipote come tanti altri...!
R : hai ragione, forse è meglio chiudere quì questa seduta, ma… non ci posso fare niente… sono fatto così! Ti consiglio, però, di guardare con attenzione, nella Home, il filmato del nonno e del nipotino e ....sarai meno severo e più comprensivo nei miei confronti!


PS: scusatemi se le scritte dei menu sono in inglese: è un vezzo professionale che mi è rimasto.
6 comments on “Myself interview
  1. Un sito creato con tanto amore per Giacomo diventa un abbraccio per chi ha conservato un cuore romantico e la capacità di stupirsi e commuoversi ancora di fronte alla Bellezza.
    Grazie, nonno Giancarlo per voler condividere con noi i sentimenti e le emozioni del tuo percorso di vita.
    Con tanto affetto.
    Lia

  2. Forse penserà che mi voglia complimentare per il sito….veramente costruito bene e dal quale traspare tutta la sua passione verso l’informatica….ma quello che mi ha impressionato è l’ottimismo col quale affronta i dolori e le gioie che la vita da sempre propone….. Giacomo è proprio fortunato. Complimenti.
    Andrea

  3. Il sito mi è molto piaciuto. Trasmette una grande carica di ottimismo e mi fa sentire davvero fortunato nel gustarmi la gioia di essere tre volte nonno, assieme alla mia adorata moglie.
    Ciao

  4. Che bella la tua pagina di Natale! Bellissima anche l’animazione!
    E i tuoi pensieri, ne abbiamo parlato a lungo stamattina… Natale è davvero “la tappa” che segna il cammino di un anno e il momento in cui si raccolgono tutte le nostre emozioni forti, dolci, amare, liete o dolorose che siano.
    Ma Rita, anche se malata, c’è e tu farai Natale con lei anche quest’anno. E’ bello. Bellissimo. Ci si promette amore in salute e malattia. A volte si pensa siano solo parole e che “a noi non capiterà”. Tu stai tenendo fede alla tua promessa di sposo.
    Pensa quanto è bello. Forse un privilegio.
    Ti abbraccio.
    Lia

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