50th wedding anniversary   by Giancarlo Corrieri on 10 Aprile 2014 S.Brightman-A.Bocelli: Time to Say Goodbye https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/S.Brightman-A.Bocelli-Time-to-Say-Goodbye.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/S.Brightman-A.Bocelli-Time-to-Say-Goodbye.ogg Quando sei lontana sogno all’orizzonte e mancan le parole, e io sì lo so che sei con me, tu mia luna tu sei qui con me, mio sole tu sei qui con me, con me, con me, con me. Con te partirò. Paesi che non ho mai veduto e vissuto con te, adesso si li vivrò. Con te partirò su navi per mari che, io lo so, no, no, non esistono più, con te io li rivivrò.
Forever young   by Giancarlo Corrieri on 12 Gennaio 2014 Forever young - Joan Baez https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2014/01/Forever-Young-by-JOAN-BAEZ.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2014/01/Forever-Young-by-JOAN-BAEZ.ogg Bob Dylan May God bless and keep you always, May your wishes all come true, May you always do for others And let others do for you. May you build a ladder to the stars And climb on every rung, May you stay forever young, Forever young, forever young, May you stay forever young. May you grow up to be righteous, May you grow up to be true, May you always know the truth And see the lights surrounding you. May you always be courageous, Stand upright and be strong, May you stay forever young, Forever young, forever young, May you stay forever young. May your hands always be busy, May your feet always be swift, May you have a strong foundation When the winds of changes shift. May your heart always be joyful, May your song always be sung, May you stay forever young, Forever young, forever young, May you stay forever young. Trad. di Anonimo Possa Dio benedirti e proteggerti sempre Possano tutti i tuoi desideri diventare realtà Possa tu sempre fare qualcosa per gli altri E lasciare che gli altri facciano qualcosa per te Possa tu costruire una scala verso le stelle E salirne ogni gradino Possa tu restare per sempre giovane Per sempre giovane per sempre giovane Possa tu restare per sempre giovane Possa tu crescere per essere giusto Possa tu crescere per essere sincero Possa tu conoscere sempre la verità E vedere le luci che ti circondano Possa tu essere sempre coraggioso Stare eretto e forte E possa tu restare per sempre giovane Per sempre giovane per sempre giovane Possa tu restare per sempre giovane Possano le tue mani essere sempre occupate Possa il tuo piede essere sempre svelto Possa tu avere delle forti fondamenta Quando i venti del cambiamento soffiano Possa il tuo cuore essere sempre gioioso Possa la tua canzone essere sempre cantata Possa tu restare per sempre giovane Per sempre giovane per sempre giovane Possa tu restare per sempre giovane
If some day…   by Giancarlo Corrieri on 26 Dicembre 2013 Jeux interdits https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2013/04/Jeux-interdits.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2013/04/Jeux-interdits.ogg Se un giorno mi vedrai vecchio, se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi …abbi pazienza, ricorda il tempoche io ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose … non mi interrompere … ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finche’ non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare … ricordati quando dovevo correrti dietro, inventando delle scuse perche’ non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico: ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc. Quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso, dammi il tempo necessario per ricordare. E se non ci riesco, non ti innervosire: la cosa piu’ importante non e’ quello che dico, ma il mio bisogno di essere con te ed averti lì che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo, non trattarmi come fossi un peso: vieni verso di me con le tue mani forti, nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto … non arrabbiarti; un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive soltanto. Un giorno scoprirai che, nonostante i miei errori, ho sempre voluto il meglio per te, tentando in ogni modo di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa, allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza. In cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo Giacomo, nipote adorato!
Christmas 2013 – Dear Jesus   by Giancarlo Corrieri on 16 Dicembre 2013 A Rita https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2013/12/natale_2013_new.mp4 Caro Gesù, anche quest’anno noi credenti, come accade da tempo immemorabile, il 25 dicembre festeggiamo la Tua nascita. La tradizione cristiana vuole che questo evento, prettamente religioso, sia perpetuato prevalentemente nell’intimità della propria cerchia famigliare, magari attorno al Presepe. La tradizione vuole altresì, che in questa occasione, i bambini ti scrivano letterine nelle quali esprimono, oltre l’affetto e la gioia per Tua nascita, anche le loro piccole ed innocenti aspettative. E’ forse inusuale che un vecchio nonno, quest’anno ti faccia pervenire anche la sua, ma più avanti, ne comprenderai il motivo. Caro Gesù, per la prima volta nella mia vita quello che avrebbe dovuto essere un giorno di gioia, sarà per me un giorno di tristezza e malinconia. Fino a poco tempo fa non pensavo, o forse rimuovevo dalla mia mente (perché non ne ero ancora coinvolto) , che la malattia della persona con cui ho condiviso un percorso di comunione e di amore per oltre mezzo secolo, potesse sconvolgere la mia esistenza! A causa di ciò, caro Gesù, ho vissuto momenti di ribellione, rabbia e disperazione nel sentirmi impotente, nel vano tentativo di voler lenire le sofferenze di Rita. Ti chiedo perdono per questi attimi di sfiducia nei Tuoi confronti; so benissimo che, anche quando non me ne sono accorto, non mi hai fatto mancare il Tuo amorevole conforto e continuerai sempre a farlo, perché è per questo che ti sei incarnato. Fiat voluntas tua!
The moon   by Giancarlo Corrieri on 19 Agosto 2013 Chopin: Preludio n°15 op.28 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Chopin-Preludio-n°15-op.28.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Chopin-Preludio-n°15-op.28.ogg Al link https://www.giacorri.it/player/ è visibile il famoso cortometraggio della Pixar : La luna, segnalatomi da mio nipote Giacomo. Un ragazzo viene portato per la prima volta al lavoro dal papà e dal nonno, ognuno cristallizzato sul suo modo di intendere la vita. Dovrà scegliere se adottare il punto di vista di uno dei due o trovare da solo la propria strada. La storia è stata fortemente influenzata dalle vicende personali del regista, incastrato tra le personalità opposte del padre e del nonno, oltre che dai racconti di Antoine de Saint-Exupéry ed Italo Calvino, mentre l’animazione e lo stile sono ispirati da Hayao Miyazaki e da La Linea di Osvaldo Cavandoli.
The Butterfly Circus   by Giancarlo Corrieri on 19 Agosto 2013 Schubert: Serenade https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Schubert-Serenade.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Schubert-Serenade.ogg Al link https://www.giacorri.it/player/ è visibile lo splendido e commovente cortometraggio The Butterfly Circus, segnalatomi da Lia, sensibile e preziosa collaboratrice di questo sito. Vedendo un uomo nato senza gambe e senza braccia qualcuno si arrogherebbe il diritto di aggiungere anche che sia senza dignità, senza gioia e senza utilità. Le culture greca, pagana e illuminista hanno sempre disdegnato i disabili: a Sparta i bambini nati con malformazioni venivano gettati dal monte Taigete, ad Atene venivano abbandonati per le strade, nell’antica Roma erano cibo per i cani randagi. Platone, nella “Repubblica utopica” vuole che non siano curati e allevati (quindi lasciati morire) bambini che nascano privi delle qualità ottimali, lo storico francese Jean Dumont ha descritto con precisione gli eccidi eugenetici di prostitute e di ritardati mentali, perpetrati nelle prigioni rivoluzionarie francesi del 1792. Solo nella cultura cristiana donne, bambini e disabili hanno ottenuto per la prima volta dignità, rispetto e protezione, dal primo secolo fino ai giorni nostri, anche grazie a tantissimi non cristiani e non credenti. I due protagonisti del bellissimo e ormai famoso (già visto da oltre 15 milioni di persone) cortometraggio “The Butterfly Circus”, diretto da Joshua e Rebekah Weigel nel 2009, sono infatti cristiani: il primo è l’attore e modello Eduardo Verástegui, convertitosi al cristianesimo e diventato una stella del mondo pro-life americano. L’altro è Nick Vujicic, che nel cortometraggio interpreta il disabile Will, anche lui approdato al cristianesimo dove ha incontrato «l’incessante meraviglia» dell’amore di Dio. Segnaliamo la bella recensione fatta da Antonio Socci sul suo sito web. Il cortometraggio racconta appunto la storia di Will, nato senza arti, chiuso nella sua sofferenza e mostrato al pubblico del circo come “abominio della natura”. Un essere “abbandonato da Dio”, come lo presenta il suo “padrone”. Poi l’incontro con il signor Méndez e Will per la prima volta si sente guardato in modo diverso, in profondità, per quello che è veramente. Ed ecco il cambiamento: il bruco diventa farfalla, tutto cambia. Questo sguardo nuovo sulla sua persona non è avvenuto solo nel film, ma l’attore Nick Vujici lo ha provato davvero nella realtà, nell’incontro cristiano. Racconta: «Mio padre uscì urlando dalla stanza dove mia mamma mi aveva appena partorito: a mio figlio manca un braccio! Quando il medico lo raggiunse la notizia era ancora peggiore: a suo figlio mancano anche le gambe. Alle persone che incontro dico sempre: non avrai sollievo alla tua sofferenza sapendo che qualcuno soffre più di te; è un trucco che non funziona. Io, provvisoriamente, in questa vita non ho gambe e braccia, ma sono figlio di Dio, mi sento amato. E posso dire a tutti qual è l’unica cosa che riempie veramente il cuore».
Dear mothers   by Giancarlo Corrieri on 18 Agosto 2013 Shostakovich:Romance https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Shostakovich-Romance-from-The-Gadfly.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Shostakovich-Romance-from-The-Gadfly.ogg Care mamme (*), siamo ormai vicini all’esame di terza media che, oltre a concludere un percorso scolastico iniziato nel 2003, rappresenta, dopo il primo giorno di scuola, il secondo evento straordinario nella vita dei vostri figli. Infatti, per la prima volta, hanno già deciso, in piena autonomia e a seconda delle loro inclinazioni, di seguire un futuro piano di studi, orientato a conseguire un diploma o una laurea, tale da permettere loro di essere inseriti, a pieno titolo, nella società produttiva. Questo fatto comporterà necessariamente che, dopo tanti anni trascorsi assieme allo Champagnat, una parte di loro si separino e scelgano altri Istituti Scolastici. Per mantenere vivo il ricordo di questi anni indimenticabili di gioventù ed amicizia, ho creato una foto story, visibile in questo sito alla pagina https://www.giacorri.it/students-photostory/ (Terza media – photostory), rivolta con uno sguardo amorevole verso i vostri figli, ma dedicata anche a tutte Voi, mamme, che mi avete sempre onorato della Vostra stima e considerazione e che mi conoscete come il nonno di Giacomo! Nel realizzarla, mi sono preposto di non limitarmi ad una mera visualizzazione di foto dei ragazzi (sarebbe bastato scambiarcele manualmente), ma di ripercorrere il loro excursus scolastico di Ieri – Oggi – con uno sguardo al Domani.. Ma,… non solo questo: all’inizio ho inserito un personale e sentito messaggio di pace, amore, speranza, ed incoraggiamento per il loro futuro, messaggio che viene successivamente ripreso da canzoni in sottofondo e che costituisce il leitmotiv della storia. Il perché di tutto ciò?.:..Sono otto anni che, non mancando mai all’appuntamento giornaliero di accompagnare a scuola e riaccompagnare a casa mio nipote, incontro alcune di voi, ma soprattutto tutti i vostri figli, di cui conosco il nome ed a cui sono affezionato, quasi fossero miei nipoti : non potete immaginare la gioia e la vitalità che hanno dato, e che danno a me, nonno, quando mi salutano e si avvicinano per scambiare qualche parola! Benedetto… Federico…Matteo… Luca…Maria Fay, …. Erik …Filippo… Camilla… Barbara .. Stella…..Francesca ..Giulia…Andrea…Beatrice …! Vi ho conosciuti quando eravate teneri virgulti e vi ho visti crescere, man mano, fino a diventare, oggi, splendide e giovani querce, dotate però di salde radici ancorate nel fertile terreno, sapientemente concimato con il sapere , dai vostri docenti. Il ricordo di tutto ciò, fa prevalere in me sentimenti di nostalgia e commozione, che mi impediscono di continuare, …. come invece avrei voluto…!. Auguro a tutte Voi ogni bene, nella speranza che, se un giorno ci rivedessimo, sarà come il riprendere il filo di un discorso interrotto il giorno precedente! Un caro saluto Il nonno di Giacomo (*) Scritta nel maggio 2011, prima dell’esame di terza media.
Aphorisms on friendship   by Giancarlo Corrieri on 16 Luglio 2013 Chopin: Nocturne N°21 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Chopin-Nocturne-No.21.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/01/Chopin-Nocturne-No.21.ogg Con le foglie raccolte ai piedi di un albero ridendo avevi scritto “Saremo sempre amici.” Ma io ero triste, perché pensavo che al primo refolo di vento sarebbero volate via. L’Amicizia è un dono il cui valore non ha prezzo; la si da alla persona con cui ritieni di poter condividere valori, sentimenti, emozioni e, perché no, anche dolori, senza pretendere nulla in cambio. L’Amicizia non è quella che fai con la spunta di una casella di un social network; è qualcosa di profondo e delicato come un fiore, che a seconda di come lo si tocchi o gli si faccia mancare l’acqua, può appassire. L’Amico, se è tale, è sempre disponibile ad ogni tua chiamata, non ha necessità di inventare scuse per mantenere vivo il rapporto.
Myself interview   by Giancarlo Corrieri on 21 Giugno 2013 E.Cortazar: Silencio https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/06/E.Cortazar-Silencio.mp3 https://www.giacorri.it/wp-content/uploads/2015/06/E.Cortazar-Silencio.ogg Vi rendo partecipi della mia intima soddisfazione nell‘aver reso pubblico questo sito personale, venuto alla luce dopo un percorso travagliato, nel quale i contenuti di cui lo volevo arricchire, prima di essere collocati al loro giusto posto come le tessere di un puzzle, sono stati analizzati e messi in discussione più e più volte; volevo, infatti, che oltre ai "family memories", da esso si potesse cogliere un qualcosa di me e dei miei sentimenti, senza cadere nel banale o nell’autocelebrazione. Mi auguro di essere riuscito nell’intento, confidando anche nella vostra benevola comprensione. A coloro che mi conoscono appena, propongo la lettura del resoconto di una seduta di auto-analisi cui mi sono sottoposto, sì che potranno farsi un'idea più approfondita di me. Domanda : chi sei? Risposta : un nonno felice, nonostante le avversità di questi ultimi tempi! D : quanti anni hai? R : molti, perché ho già superato la durata media di vita. D : come sei, che carattere hai? R : positivo e perfezionista, con innato senso della responsabilità e del dovere, forse conseguenza dell'educazione spartana cui mio padre, militare di carriera, aveva sottoposto noi figli; sono sempre stato un inguaribile romantico e sognatore e non mi vergogno nel dire che, a seconda delle circostanze, posso facilmente commuovermi o piangere, senza pensarci due volte. D : com’è stata la tua infanzia? R : non troppo spensierata, perchè essendo primogenito, i miei genitori mi avevano responsabilizzato fin da piccolo, per cui ero sempre consapevole dei momenti difficili che stavamo vivendo, sia durante la guerra (con mio padre in Germania in un campo di concentramento), che nel periodo post-bellico, di cui ricordo la povertà generale e la grande solidarietà di ciascuno verso l’altro. D : e la tua gioventù? R : in bolletta, quasi tutta passata fuori casa, ospite del Collegio dei Padri Scolopi di Chiavari: studiavo con impegno, suonavo la chitarra, leggevo moltissimi libri (autore preferito: Hemingway) e poesie (preferite quelle di Garcia Lorca), mi vestivo di nero, amavo le canzoni di Juliette Greco, Yves Montand, Platters. D : e poi? R : nel 1962, dopo una corte serratissima mi sono sposato con Rita, primo ed unico amore della mia vita in tutti i sensi; dopo oltre 50 anni di matrimonio, provo per lei gli stessi sentimenti di quando l'ho conosciuta. D : del ’68 cosa ricordi? R : molto poco, perchè il lavoro mi assorbiva interamente: solo la nascita di mia figlia e le canzoni di Joan Baez, Bob Dylan, Peter Seeger. D : il tuo credo? R : Dio, immortalità dell’anima, famiglia !…. La patria?...lasciamo perdere…probabilmente ti scandalizzerai se ti dico che non morirei mai per l'Italia! Chissà perché, ma sogno sempre l’Irlanda! D : anche tu parli d’Irlanda? Sei stato influenzato, per caso, dalla canzone della Mannoia? R : scusa tanto, ma pensavo all’Irlanda già molto tempo prima che la Mannoia nascesse; comunque, il testo della canzone compendia perfettamente il mio pensiero, per cui te lo ripropongo: Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luceIl cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloceIl cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassùTi annega di verde e ti copre di bluTi copre di verde e ti annega di bluIl cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lanaIl cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla lunaIl cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cieloSi ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggeroSi ubriaca di stelle e il mattino è leggeroDal Donegal alle isole AranE da Dublino fino al ConnemaraDovunque tu stia viaggiando con zingari o reIl cielo d'Irlanda si muove con teIl cielo d'Irlanda è dentro di teIl cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggiaIl cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggiaIl cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e neroMa dopo un momento i colori li fa brillare più del veroMa dopo un momento li fa brillare più del veroIl cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umoreIl cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel soleIl cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonicaSi apre e si chiude con il ritmo della musicaSi apre e si chiude con il ritmo della musicaDal Donegal alle isole AranE da Dublino fino al ConnemaraDovunque tu stia ballando con zingari o reIl cielo d'Irlanda si muove con teIl cielo d'Irlanda è dentro di teDovunque tu stia bevendo con zingari o reIl cielo d'Irlanda è dentro di teIl cielo d'Irlanda è dentro di te. D : il dolore più grande che hai avuto? R : perdita dei genitori a parte (cui tutti noi, per ragioni anagrafiche,siamo più o meno preparati), la grave infermità cerebrale che, senza alcun preavviso, due anni fa, ha colpito mia moglie, privandola di ogni ricordo (family memories) e dello stato cognitivo. Di ciò non riesco ancora a farmene una ragione; se penso che era sopravvissuta a due tumori che avevano provocato devastanti mutilazioni nel suo corpo (in questo anticipando Angelina Jolie), sono convinto che il destino si è accanito con una crudeltà inaudita nei suoi confronti. D : i tuoi amori? R : oltre a Rita, di cui ho parlato poc'anzi, Silvia, dal 1968 figlia, fragile, umorale, ma sempre profondamente amata, specialmente dopo il dono della sua maternità e Giacomo Filippo, nipote dal 1997: non ci sono parole per esprimere quello che provo per lui! Rappresenta l’Amore perfetto, puro, appagante, totalizzante, che travalica ogni senso e ogni umano sentimento. Gli sono stato sempre vicino, fin dal primo giorno di nascita; di lui conosco ogni centimetro del suo corpo, l’odore della sua pelle….l’ho cullato, gli ho cantato la ninna nanna, gli ho raccontato le fiabe, la sua prima parola è stata: nonno, l’ho sempre accompagnato ai giardini, a scuola, in piscina… Gli sono stato sempre vicino con il corpo e con lo spirito giorno e notte. Ora che è grande ed ha gli interessi propri della sua età, aspetto il suo rientro a qualunque ora, anelo al suo sguardo, alle sue tenerezze… D : basta con queste frasi sdolcinate…! non ti sembra di avere esagerato? Dopotutto è un nipote come tanti altri...! R : hai ragione, forse è meglio chiudere quì questa seduta, ma… non ci posso fare niente… sono fatto così! Ti consiglio, però, di guardare con attenzione, nella Home, il filmato del nonno e del nipotino e ....sarai meno severo e più comprensivo nei miei confronti! PS: scusatemi se le scritte dei menu sono in inglese: è un vezzo professionale che mi è rimasto.